Il Colore dei Draghi

Per gli appassionati della Teoria dei Colori, già pubblicata nel testo Il Colore delle Persone, dopo i post sul Colore arancio di Trump e sul Colore di Renzi, ecco qui un’analisi del nuovo leader e primo ministro Mario Draghi. Le seguenti considerazioni presuppongono la lettura del testo succitato necessario per capirne il senso. Versione del 17.2.2021  

La prima cromia che spicca è l’assoluta assenza del Giallo Scuro tipica, invece, dei politici. 

Questa cromia è, infatti, elemento essenziale per l’acquisizione del consenso e per l’orientamento istantaneo delle volontà. Non a caso per lo più si innesta nella dimensione del dire con tutta la sapienza retorica necessaria per gestire efficacemente i timbri, le intonazioni, le pause ed i toni. In alcuni casi straripa anche nell’immagine, nel vestito e soprattutto nei suoi accessori, nell’acconciatura dei capelli, nell’auto, nei device elettronici usati, cellulare, tablet, portatile etc. Ed infatti Draghi non parla, si dice vuol far parlare i fatti. Non usa borse griffate, pochette, cappotti ed è arrivato con una Wolkswagen o letteralmente macchina del popolo, tedesca.

Il Giallo limbico è vissuto solo in vena Chiara, come regola, principio, linearità e lealtà. In questo è metodico, perseverante, coerente, etico rispetto alle regole e agli obiettivi che si pone. 

Una sorta di asceta e non mi meraviglierei se avesse delle routine mattutine o giornaliere a cui tenesse. Probabilmente non è un gran bevitore né un amante dei dolci e non sa dove è di casa l’ansia. Non mi meraviglio che ha fatto più volte la mezza maratona Roma Ostia.

Ma è il Rosso Scuro la cromia più spiccata che lo caratterizza. 

L’esser e il sentirsi UNICO e SPECIALE, sa che il mondo è periglioso e pieno di pericoli ma che, grazie al suo CORAGGIO e forte sicurezza del sé potrà riuscire dove tutti gli altri falliscono. La ricerca della sfida, dell’adrenalina del pericolo ed il viverlo senza paure, ansie ma in totale calma, tranquillità direi quasi piacere è sicuramente una nota Rosso Scuro. Nel mondo della finanza e dei mercati in alcuni momenti ci vuole polso fermo, freddezza e capacità di concentrazione assoluta senza alcun panico.

La cromia Rosso Chiara è quasi del tutto assente. Nonostante l’età.

Probabilmente la mascherina FP2 la indossa più per una regola “data” che per la paura del virus. Anzi, immagino che da Rosso Scuro non viva al massimo questo bavaglio così ingombrante, limitante dei muscoli facciali e sarà interessante vedere se migrerà su modelli stampati più flessibili con stesso potere filtrante o rimarrà alla vena gialla chiara del modello rigido standard pagando il prezzo di frequenti aggiustamenti con le mani in corso d’opera.

Sui colori più mentali prevale sicuramente il Blu nella forma Scura. 

Ossessività, precisione e gusto della sperimentazione e dell’operatività lo contraddistinguono. Si chiama Professore ma per lo più ha operato in ruoli operativi ai massimi livelli internazionali e nazionali. Non vi sono significative note Blu Chiaro altrimenti con la sua intelligenza sarebbe finito a pubblicare solo tanti articoli, libri e a tenere tanti corsi in aula od online. Per diventare, magari, alla fine, Rettore come altri prima di lui.

E qui già emerge una forte peculiarità cromatica. Abitualmente gli individui Blu sono caratterizzati da una forte componente Rosso Chiaro. La componente rettile di paura di una nuova soluzione o di un nuovo contesto alimenta le parti cerebrali superiori Blu Chiare che si attivano per capire bene, comprendere i vari casi, stimare i rischi in una dimensione di analisi così atemporale ed assoluta che talvolta, paradossalmente dura fintanto che cessa l’emergenza dello stato stesso che genera la paura. Per Draghi invece prevale la cromia Rosso Scuro che presuppone la coscienza del pericolo che risolve nel coraggio ancorato al proprio esser diverso, unico e speciale. Ma non per nascita o conformazione ma per comprensione e capacità di analisi e sintesi. Per orgoglio e coscienza della propria capacità, conoscenza ed esperienza. Se dovessi indicare delle categorie di soggetti tipicamente rosso e blu scuri troverei i pompieri o i vigili del fuoco, spesso anche ingegneri oppure gli acrobati e i trapezzisti circensi che voltano nel vuoto a grandi altezze sapendo del pericolo ma anche delle tante ore di duro allenamento.

In questo Draghi può anche esser visto come pompiere chiamato a spegnere e contenere i vari focolai ed incendi presenti o prossimi dell’Italia oppure ad esibire, nel massimo del silenzio, alcuni volteggi acrobatici con 2 o 3 giravolte potenzialmente mortali in grado di appianare lo spread ed avviare una stagione di forte abbattimento del debito pubblico se non addirittura annullamento dello stesso.

Avendo sperimentato la  perdita dei suoi genitori a 15 e 19 anni ha sviluppato una grande sensibilità ed una nota Verde.  Da 74 enne ci aspetteremmo una cromia Chiara, nostalgica ma invece prevale anche qui la nota Scura, idealistica come se avesse ancora 100 anni di vita. Non a caso si è fatto paladino ed interprete delle esigenze delle nuove generazioni ed ha elaborato la teoria dei debiti buoni (quelli pro nuove generazioni) distinti da quelli cattivi legati più ai gruppi di pressione  e agli egoismi della generazioni meno giovani. Ma questa nota Verde Scura è comunque limitata e circoscritta a quella Rossa dominante. Da Rosso vive nel hic et nunc e pertanto il presente per lui già contiene in sé tutto il passato che l’ha generato e pertanto non merita una attenzione autonoma e allo stesso modo sa che il futuro prossimo o remoto è figlio del momento presente e pertanto il modo migliore per onorarlo e raggiungerlo è far bene in ogni istante presente quello che è giusto fare nel momento stesso presente.

Ma come è possibile, dunque, che un soggetto senza alcuna nota Giallo Scura possa esser diventato primo ministro e può diventare leader? 

Chi ha letto i post su Trump e su Renzi, prima citati, sa bene che la dialettica della leadership presuppone in alcuni momenti una vena fortemente Giallo Scuro. Queste sua cromie fondamentalmente Rosso Scuro, Giallo Chiaro, Blu Scuro e Verde Scuro danno stabilità nel ruolo che occupa? A priori sembrerebbe di no e questo potrebbe voler dire vita breve nel ruolo.

D’altra parte, la genesi del suo ruolo passa per un altro soggetto: il presidente della Repubblica o di seguito PdR. Ciò è così vero che alcuni lo chiamano il Governo dei Presidenti. 

Qualche anno fa, la sua parte naturale più in dialettica, la moglie, aveva escluso ulteriori impegni a livello governativo e molti opinionisti avevano concordato della improbabilità che un soggetto di 74 anni, potenzialmente candidato alla prossima elezione del Presidente della Repubblica, proveniente dal un ruolo ed una carica ben più prestigiosa di una Presidenza del Consiglio accettasse calandosi nelle infinite dialettiche e polemiche delle multiformi fazioni politiche divise sia in sé che per sé. Il PdR dando  voce  alla drammaticità e gravità sanitaria ed economica della situazione attuale italiana ha  responsabilizzato e motivato  il Premier e ha sincronizzato la scelta dei Partiti con quella del Premier. Ma che colore ha il PdR?

Il Colore prevalente di Mattarella è sicuramente il Giallo nella forma Scura. 

A livello Rosso prevale il Chiaro a differenza del fratello che, ahimè, perse la vita ucciso. Quest’ultimo, in qualche misura molto risuonante con le cromie di Draghi, sicuramente Rosso Scuro e Blu Scuro. Per svolgere il ruolo che ebbe in Sicilia sicuramente ci volle tanto coraggio.  La vena Giallo Scura del PdR lo rende più duttile e flessibile nel tempo e capace di cambiamento di obiettivi e posizione rispetto ad eventuali nuovi venti e contesti. Non si tratta di non linearità o tradimento dei principi o dei patti ma semplicemente di una intrinseca e maggiore predisposizione a cogliere il senso del momento e ad interpretarlo. D’altra parte, questa capacità l’ha finanche portato ad esser nel suo attuale ruolo. Pur in modo negato specchia un modo d’esser di Draghi che se cosciente di se dovrebbe esserlo della stessa dialettica.

In sintesi, possiamo dire che la vena Gialla Scura è stata messa in campo dal PdR in complementarità alle vene di Draghi. 

La stessa composizione del governo e le cromie dei suoi ministri parlano di questa dialettica apicale generativa. Da una parte, dei tecnici Gialli Chiaro e Rosso Scuro e dall’altra figure politiche con chiaramente e naturalmente maggiori componenti Giallo Scure. Ma qui non siamo ai tempi dei romani con i due consoli. Questa dualità è generativa e non costitutiva e pertanto sarà importante che all’interno del governo Draghi sappia trovare e identificare nei “fatti” una o più figure capaci di sostituire il ruolo Giallo Scuro generativo del Presidente della Repubblica.

Pertanto, Draghi ha sposato la regola, la sfida, il dover far del bene all’Italia proposta dal PdR che avrà sicuramente fatto molto leva sulla vena Rosso Scura della sua (di Draghi) unicità ed eroicità che sono un fortissimo elemento identitario. Inoltre, è venuto in un momento teoricamente del “Dare” e non del “Prendere” come avvenne con Monti. Il gestire e dare e distribuire i tanti bilioni di euro del Recovery Fund è esso stesso un elemento stabilizzante se gestito opportunamente a livello comunicativo. Ed inoltre si sposa con la vena Verde Scuro pro nuova generazione.

Nei momenti di potenziale crisi Draghi chiederà supporto e farà asse con il PdR il quale avrà comunque in mano la leva principale e il potere di vita e di morte del governo. Da questo punto di vista è interessante notare che lo stesso ruolo del PdR è in prossima scadenza naturale e sarà pertanto interessante, magari in altro post, analizzare come la fine o il rinnovo del ruolo del PdR si possa intrecciare con la continuità nel ruolo del Premier o la promozione stessa di Draghi verso lo stesso ruolo del suo “genitore”. Qualche opinionista ha ravvisato in alcune scelte di ministri un’implicita volontà di rinnovo di uno o due anni del PdR. Sicuramente gli equilibri sono interconnessi e dinamici e molto di quanto accadrà sarà decodificabile con le dialettiche fra i due Premier e PdR e le rispettive proprie cromie.

D’altra parte la dialettica verticale verso il PdR sarà strutturalmente connessa a quella verso il “basso”, cioè i ministri che sono a loro volta in relazione duale con i sotto segretari. Questo stesso livello “politico” lo è con quello “amministrativo più ministeriale.

L’identificazione delle rifrazioni cromatiche fra tutti i soggetti dei suddetti livelli sarà una ulteriore  chiave di interpretazione fondamentale affinché il gruppo diventi squadra affiatata.

La capacità di sintesi fra le dualità suesposte  diverrà elemento critico di successo e già alcune nomine in Ministeri a lui vicini sono sintomatiche di questa capacità di “comprendere” in sé gli opposti.

Auguri presidente!